Freed by Football: immigrati, figli di mafiosi e minorenni disagiati si rieducano grazie al calcio

Nel pomeriggio di ieri 5 Marzo 2019, presso i locali del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, è stato ufficialmente presentato “Freed by Football”, progetto pilota concepito dal Tribunale minorile reggino e realizzato con la collaborazione della Federazione Italiana Giuoco Calcio, per l’educazione e la riabilitazione di destinatari di provvedimenti della medesima Autorità Giudiziaria.

Si tratta di giovani provenienti dal circuito penale, sottoposti all’istituto della messa alla prova per avere commesso dei reati, minori stranieri non accompagnati e ragazzi cresciuti in contesti di ‘ndrangheta o di disagio familiare.

A moderare gli interventi è stato il giornalista Maurizio Insardà, dopo avere lasciato spazio all’apertura del Presidente Di Bella, il quale ha inteso soffermarsi sulle finalità dell’iniziativa: “Speriamo che i ragazzi, attraverso lo sport, le relazioni, la solidarietà e il rispetto delle regole possano formare una coscienza civica e che questo progetto sia per loro un trampolino di lancio per traguardi e prospettive diverse”.

Il giudice onorario Patrizia Surace, componente del Consiglio direttivo nazionale Unicef (partner del progetto), ha riassunto la posizione del TM. “Pensiamo al futuro dei nostri minori ragionando con loro e partendo da quelli che sono i percorsi di educazione formale come lo sport, in questo caso il calcio. Una partita di pallone non è altro che una metaforica esperienza di vita con la quale si ragiona sulle regole, sul rispetto delle regole”.

Claudio Romeo, ideatore e referente del progetto, ha poi illustrato nel dettaglio il cammino che vedrà protagonisti 23 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni di età (un gruppo sensibilmente eterogeneo e multietnico) fino alla fine del mese di Giugno: “L'idea è nata quest’estate, nel corso dell’audizione di un minore cresciuto in una famiglia di ‘ndrangheta, il quale raccontava che lo sport non è contemplato nel suo percorso di rieducazione: gravissimo. In ogni caso, l’approccio delle scuole calcio o delle squadre dilettantistiche non è adeguato. Questi ragazzi hanno esigenze molto particolari e necessitano di uno specifico supporto. L’obiettivo è quello di portare i destinatari a rappresentare una nuova risorsa per la società civile”. All’attività calcistica (allenamenti e amichevoli con Autorità, Forze dell’ordine e rappresentative di scuole locali) è affiancato “un percorso formativo, curato dal mediatore sportivo Giulio Roberto Varrà, e finalizzato alla trasmissione di tutti quei valori positivi che il calcio – se insegnato e praticato genuinamente – veicola per sua stessa natura. Non un percorso sulla legalità, bensì l’intenzione di puntare esclusivamente sulla forza educativa del gioco del calcio, quale strumento educativo potentissimo”.

Il progetto è, infatti, monitorato e supportato da un team di psicologi e giovani tirocinanti in ambito psicosociale, mediatori e interpreti, per far sì che i partecipanti possano essere seguiti, anche in momenti di confronto in aula, nel loro sviluppo delle competenze trasversali. 

Particolare rilievo viene dato alla comunicazione e allo sviluppo delle capacità di concentrazione, i temi sono quelli del rispetto delle regole, del fair play, della gestione della conflittualità in gruppo (anche attraverso l'osservazione strutturata sul campo). 

La supervisione, la raccolta del materiale ai fini dei report di osservazione e la ricerca sul campo sono curate da una psicologa del lavoro con anni di esperienza in ambito forense, in particolare con minori di 'ndrangheta, appartenenti al circuito penale o provenienti da fasce svantaggiate.

Il ruolo della F.I.G.C. all’interno della progettualità è stato delineato da Saverio Mirarchi, Presidente regionale LND, e Massimo Costa, Coordinatore regionale SGS: “E’ una collaborazione che abbiamo colto con grande favore ed entusiasmo – ha esordito Mirarchi – perché coerente con i messaggi che sono propri della nostra Federazione e dello sport in generale, soprattutto per quanto attiene al rispetto delle regole”.  

“Abbiamo messo a disposizione i nostri tecnici, persone capaci di insegnare il calcio tanto sotto l’aspetto tecnico, quanto in chiave educativa. Auguriamo a questi ragazzi un futuro migliore” ha concluso Costa.

Sabato 16 Marzo, alle ore 11:00, presso il Centro Sportivo Sant’Agata (casa di questo gruppo) i ragazzi di “Freed by Football” sfideranno la squadra dei Magistrati di Reggio Calabria nella loro prima apparizione ufficiale.

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